Per la rubrica “Interviste”, oggi abbiamo il piacere di ospitare su Ultime dai libri l’autrice del romanzo “La modista di Bombay”: Estelle Hunt.
Ciao Estelle, benvenuta! La prima domanda è di rito. Parlaci un po’ di te, cosa fai nella vita, oltre a scrivere?
E: Grazie per il tuo invito, mi fa davvero piacere essere qui.
Il mio vero nome è Miranda, in onore della nonna paterna.
Sono nata a Genova ma da moltissimi anni vivo in un paesino della provincia di Viterbo. Ho sposato il mio compagno di banco delle superiori e oggi abbiamo due bambini e un cane. Adoro gli oggetti con una storia da raccontare, mi piace bere vino rosso, passeggiare in campagna, fare programmi solo per poi non seguirli. Quando non sto sotto scrivendo in modo serrato amo fare le cose a mano, che siano gnocchi, tagliatelle, découpage o la verniciatura dei mobili.
Estelle parla di Kathleen, protagonista coraggiosa di La modista di Bombay
Ho finito di leggere da poco il tuo magnifico romanzo “La modista di Bombay”. Sono una lettrice difficile da accontentare, ma devo dire che il tuo libro mi ha colpita. Oltre a essere scritto davvero bene, ho apprezzato molto la tua scelta di raccontare la storia di Kathleen, una giovane donna che non ha avuto una vita facile. Ti va di presentare Kathleen ai lettori di Ultime dai libri? Ovviamente senza svelare troppo!
E: È un onore il tuo apprezzamento, oltretutto la nostra comune amica mi ha ribadito che non sei una persona facile da accontentare, quindi ne sono doppiamente felice. Amo le donne che sfidano la vita, che cadono e si rialzano e Kathleen, nel mio immaginario, è una di loro. Nasce in un villaggio della campagna inglese, la sua è una famiglia unita, ma il destino decide di portarla lontana dalla propria casa, a Londra, per lavorare in una famosa sartoria. Giunta nella grande città le accadono una serie di disavventure che la condurranno, poi, a Bombay. Lei è fiera, temeraria, ma anche profondamente bisognosa di affetto. Ambisce all’indipendenza e farà di tutto per non dover sottostare di nuovo alle decisioni di un uomo. Siamo nel 1800, però, amore e indipendenza è un binomio ancora quasi impossibile da mettere in pratica.
Sicuramente durante la stesura di “La modista di Bombay” ci saranno state scene difficili da scrivere, soprattutto nei primi capitoli, ma anche gli ultimi non scherzano… Come hai vissuto quei momenti?
E: Esatto, le scene davvero difficili si trovano all’inizio e nei capitoli finali. In realtà mentre scrivo sono abbastanza distaccata, il trasporto emotivo lo provo nella fase precedente, quando immagino ciò che accadrà. Allora capita che piango, ritorno sulla scena con la mente, la arricchisco di particolari e piango ancora. Quando arriva il momento di metterla nero su bianco ho la freddezza necessaria per non dilungarmi inutilmente nella descrizione delle emozioni.
Gli altri personaggi femminili nel romanzo storico di Estelle Hunt
“Inutilmente” non direi proprio! Le descrizioni sono uno dei punti forti del tuo romanzo! A parte Kathleen, a quale degli altri personaggi del libro sei particolarmente legata e perché?
E: Negli storici amo descrivere le donne, perché è attraverso di loro che si capisce maggiormente il cambiamento dei tempi e i traguardi raggiunti. Claudette, la tenutaria del bordello, e Jane, la tuttofare che si occuperà di Kathleen, sono le due facce della stessa lurida medaglia, ma dove una è egoista e crudele, l’altra è buona, empatica. Valéry invece incarna la libertà guadagnata scendendo a compromessi. Lucinda, Bess, e in una qualche misura anche Amalia, sono l’espressione del capestro matrimoniale. A tutte loro sono davvero molto legata, ma se dovessi decidere di scriverne un romanzo sceglierei senza ombra di dubbio Valéry.
Approvo la scelta di Valery e leggerei molto volentieri un romanzo con lei come protagonista! Invece ho sentimenti contrastanti nei confronti del capitano Adrian Hayter, anche se è sempre stato un personaggio che mi ha affascinata (com’è giusto che sia, visto il ruolo che ricopre nel romanzo). Tu come lo descriveresti?
E: Il Capitano è prima di tutto un uomo d’onore, un militare che crede nella disciplina e nell’Impero, ma è anche un uomo ferito dal rifiuto e dall’ostracismo. Ha trovato nell’esercito una sorta di riscatto e l’incontro con Kathleen lo destabilizza perché desidera qualcosa che potrebbe rovinarlo. Possiede debolezze umane, insicurezze nascoste dietro una sorta di corazza. È stato divertente prendere questa armatura e farla a pezzi un po’ per volta.
L’India: alla scoperta di un luogo affascinante
Le tue descrizioni dell’India sono meravigliose, è stato bello vedere i paesaggi e le persone attraverso le tue parole. Sei mai stata in India? E più in generale – trattandosi di un romanzo storico – quanto lavoro di ricerca c’è dietro?
E: Magari fossi stata in India! Lo desidero tanto, soprattutto dopo aver letto di questo posto meraviglioso. Mio marito è un appassionato di yoga e cultura indiana quindi spero prima o poi di visitarla. Ho iniziato la stesura di questo libro nel 2016, di romanzi ne ho letti diversi, per citare due autori M. M. Kaye e Kipling. Molta ricerca l’ho fatta intervistando persone che hanno visitato l’India oggi, perché alcuni aspetti non sono cambiati, parlo degli odori, dei colori abbaglianti che fanno da contrasto a una sporcizia e povertà che noi non possiamo immaginare. Infine ho chiamato l’ambasciata indiana a Roma per farmi aiutare nel reperire informazioni sull’epidemia di peste di fine secolo. Trattandosi di epoca vittoriana la maggior parte delle fonti è in inglese, è stato abbastanza faticoso sviluppare la ricerca, ma anche stimolante.
Ti riconosci in uno dei tuoi personaggi? O magari hai dato a ognuno di loro una tua caratteristica particolare. Quale e perché?
E: Ogni volta che si costruisce un personaggio si inserisce qualcosa di noi, anche inconsapevolmente, tuttavia ne La modista non ho realizzato nessuno di loro pensando a qualche mia caratteristica, al contrario mi accade quando scrivo contemporanei, lì attingo alle mie esperienze.
Progetti futuri di Estelle Hunt: cosa possiamo aspettarci?
Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai già lavorando a un nuovo romanzo?
E: Chi si ferma è perduto! Quindi non lo faccio mai. Sto portando avanti il progetto Amori vittoriani, scrivendo il terzo libro che suppongo uscirà in autunno. I primi due romanzi sono Un matrimonio vittoriano e Il ritorno di Thomas Wood. Un altro progetto è il terzo libro della serie Amori di fine secolo, edito Hope Edizioni e poi mi piacerebbe dedicarmi a un bel music romance contemporaneo pieno di dramma e angst.
Grazie infinte per l’intervista!
E: Grazie a te, Lucia. È stato un grandissimo piacere partecipare a questa intervista. Buon proseguimento.
“La modista di Bombay”, qualche dettaglio in più sul romanzo storico di Estelle Hunt
La nostra opinione
Trovate un articolo dettagliato sul romanzo di Estelle Hunt QUI, incluso la nostra opinione a riguardo!
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