La modista di Bombay è un romanzo storico con una protagonista costretta a sopportare le ingiustizie e gli abusi di un periodo storico in cui gli uomini decidevano della vita delle donne. Una protagonista, però, che non subisce in silenzio ma si ribella e, soprattutto, cerca di conquistare la libertà, per poter decidere del suo futuro e per essere finalmente indipendente.
Vi presento Kathleen Allelby.
Informazioni principali
Titolo: La modista di Bombay
Autrice: Estelle Hunt
Casa editrice: Hope Edizioni
Pagine: 547
Genere: women’s fiction, romance storico
Formato: ebook e cartaceo
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La trama
A dire il vero, la trama riporta la seconda parte del romanzo, la più romantica. Tutta la prima parte è impostata sulla vita di Kathleen, dal suo arrivo a Londra alle brutte esperienze vissute nella periferia e a una parvenza di salvezza che infine la condurrà alla partenza per Bombay. Di seguito la quarta di copertina.
India, Bombay, 24 ottobre 1892
Il monsone si sta ritirando, quando il piroscafo Osiris attracca al porto di Bombay.
Insieme a mercanti, cartografi, militari e gentildonne inglesi, ne discende una giovane vedova proveniente da Liverpool. Sguardo fiero e maniere raffinate, Kathleen Allelby ha attraversato il mare per realizzare il sogno di aprire una boutique nella città indiana. Non tutto ciò che afferma, però, corrisponde al vero. Il suo passato è segnato da violenza e abusi, per questo motivo ha intrapreso un viaggio che mettesse più distanza possibile tra lei e l’Inghilterra. Desidera solo poter ricominciare da capo ed essere libera, ma, quando proprio il passato la raggiunge in quell’angolo d’Impero, si convince che per lei non potrà mai esserci alcuna possibilità di riscatto.
Per il capitano Adrian Hayter, l’Esercito è la vita. Crede nella Patria, nell’Onore e nella Disciplina. Figlio di un eroe di guerra, ha lavorato duramente per ottenere rispetto e ubbidienza. Tuttavia, le sue origini sono da sempre oggetto di indiscrezioni e maldicenze, ed è quindi imperativo per lui agire con prudenza, affinché nulla possa macchiare la sua reputazione. Incontrare a Bombay l’unica donna che desidera, ma che non può avere, costituisce una tentazione contro la quale sarà costretto a combattere.
Le regole della società li dividono, ma a unirli è un sentimento capace di mettere in discussione ogni loro certezza. Tra i colori e i profumi dell’India coloniale, un uomo e una donna rivendicano il loro diritto di vivere.
Ma tutto ha un prezzo, anche l’amore.
Estelle Hunt, autrice di romance storici
Estelle Hunt nasce in una città sul mare, ma ha fatto della campagna la propria casa. Lettrice onnivora, scrittrice per caso, moglie distratta, madre pasticciona ha la testa perennemente immersa in storie tormentate e romantiche. Esordisce nel 2015 con il romance storico Emmeline, tornato sul mercato grazie alla Hope Edizioni. Nel 2016 pubblica un contemporary romance ambientato a New York, Ritrovarti ancora. La reciproca stima professionale e umana ha spinto l’autrice ad avviare un progetto a quattro mani con Lidia Calvano, che le ha portate a pubblicare nell’ottobre 2016 Rehab, e a settembre 2017 Devotion, entrambi erotic romance. Sono stati inoltre pubblicati tre spin off di Rehab: Farewell, Rebirth e Mine. Sempre nel 2017 ha pubblicato Per una notte e nel 2018 La notte del cuore anche questi contemporary romance. L’anno successivo è la volta de L’uomo sogni e sempre nel 2019 ha pubblicato il romance storico Un matrimonio vittoriano. Nel 2020 è stata la volta de La modista di Bombay, mentre a febbraio 2021 è uscito il nuovo romance storico vittoriano, Il ritorno di Thomas Wood.
L’opinione su La modista di Bombay
Non sono una grande appassionata di romanzi storici occidentali, ma avevo voglia di qualcosa di nuovo, di diverso dalle mie solite letture. Tempo fa avevo iniziato a leggere Il duca e io, ma a metà libro l’ho abbandonato. Non aveva nulla di originale, la scrittura era molto semplice e lineare, scorrevole sicuramente, ma non aveva la forza di catapultarmi in quell’epoca per farmi vivere le emozioni dei personaggi. Ho voluto provarci di nuovo, questa volta però mi sono affidata ai consigli di una persona che conosce le mie aspettative. Ed eccomi qua a recensire il libro che mi è stato consigliato.
La modista di Bombay ha diversi pregi, perché la penna di Estelle Hunt è una penna matura, lo stile è ricercato e mai semplice, ma non per questo poco scorrevole. Al contrario, infatti, le frasi scivolano a meraviglia una dopo l’altra e ci si ritrova ad aver letto 150 pagine senza nemmeno essersene accorti. Non mento, è successo a me e non mi accadeva da un pezzo.
Estelle Hunt è riuscita a creare personaggi veri, reali, li vediamo vivere, soffrire, sperare, perdere, cadere e rialzarsi, non senza commettere errori, perché non sono perfetti. Nessuno di loro lo è, nemmeno la protagonista. Ci si affeziona a Kathleen, come è giusto che sia, e da donna ho veramente sperato che potesse realizzare i propri sogni, almeno quelli che le sono rimasti dopo le brutte esperienze vissute (non entro nei particolari per evitare di fare spoiler). È una donna che potremmo definire “ribelle” in una società in cui le donne dovevano fare affidamento ai propri uomini per qualsiasi cosa, non importa come si comportassero questi ultimi. È una visione realistica di quel periodo. Non sono un’esperta, a essere onesta, ma tanto posso immaginare.
Le descrizioni in questo libro sono qualcosa di meraviglioso, nel bene e nel male, perché da una parte descrivono le sofferenze e gli abusi subiti facendoti provare il disgusto e il dolore dei personaggi, dall’altra ti conducono attraverso terre lontane e ti fanno scorrere davanti agli occhi i colori, gli odori, le persone, le voci di quei luoghi. Dell’India, in particolare.
Il pregio più grande di questo romanzo, però, è che non c’è una frase di troppo, niente che non sia utile alla trama, all’ambientazione o all’approfondimento dei personaggi e delle loro relazioni. Non ci sono momenti inutili, fermi, di stagno. Ed è per questo che 547 pagine non pesano per nulla.
Se credo che sia un libro tanto perfetto? Gli ultimissimi capitoli li trovo un po’ troppo “fortunati” nella sfortuna degli eventi, non posso scendere nei particolari perché non voglio fare spoiler. Ma sinceramente vi dico questo: un libro che mi ha tenuta incollata alla storia per oltre 450 pagine merita il massimo dei voti, per me non ci sono dubbi.
Consiglio caldamente la lettura di La modista di Bombay.
Qui l’intervista con l’autrice, in cui lei stessa ci svela i retroscena di questo romanzo!